Orgogliosi di essere della partita!
“Balla e il ‘900”
L’arte delle grandi avanguardie del Novecento
per il 60° anniversario della morte di Balla
in mostra alla Fondazione Carismi
L’arte delle grandi avanguardie del Novecento
per il 60° anniversario della morte di Balla
in mostra alla Fondazione Carismi
a cura di Luca Nannipieri
organizzato dalla Casa d’arte San Lorenzo in collaborazione con il C.R.A. ed il coordinamento di Filippo Lotti
organizzato dalla Casa d’arte San Lorenzo in collaborazione con il C.R.A. ed il coordinamento di Filippo Lotti
Giacomo Balla (1871-1958) è stato uno dei vertici dell’arte italiana
del Novecento, promotore del Futurismo e dell’Astrattismo. Quest’anno –
2018 – ricorrono i 60 anni dalla morte. Il critico d’arte Luca
Nannipieri cura la mostra “Balla e il ‘900”, mettendo in luce il suo
genio attraverso varie opere pittoriche e scultoree, a confronto con
altri grandi artisti come De Chirico, Morandi, Sironi, Rosai, De Pisis,
Severini. La mostra, organizzata dalla Casa d’arte San Lorenzo, viene
allestita a San Miniato (Pisa), all’interno dello storico Palazzo
Grifoni (Piazza Grifoni 12, San Miniato), sede della Fondazione Cassa di
Risparmio di San Miniato, con il coordinamento di Filippo Lotti, la
collaborazione del CRA Centro Raccolta Arte e di Casa Nannipieri Arte,
con il patrocinio di Regione Toscana e Provincia di Pisa.
L’inaugurazione sarà sabato 24 marzo 2018, alle ore 18. L’esposizione sarà visibile gratuitamente fino al 15 aprile 2018.
L’inaugurazione sarà sabato 24 marzo 2018, alle ore 18. L’esposizione sarà visibile gratuitamente fino al 15 aprile 2018.
Afferma Nannipieri: “Balla è sempre stato fondatore e traditore dei
movimenti che ha promosso. E’ stato futurista, ma poi ha abbandonato il
futurismo. E’ stato astrattista, ma poi neanche l’astrattismo lo ha
persuaso per intero. E’ stato divisionista, superando il Divisionismo e
rinnegandolo poco dopo. E’ stato figurativo capendo però tutto
l’anacronismo dell’essere meramente figurativo in un secolo che ha
sperimentato di tutto al di là della figurazione. Un genio febbrile,
nomade, con risultati assoluti che rimangono nella storia dell’arte
europea del XX secolo”.
La prima metà del Novecento è stata per l’arte italiana il momento
storico più elettrizzante dell’intero ‘900. Nonostante le tragedie delle
due guerre mondiali, tutto ciò che è avvenuto, prima, durante e dopo,
ha segnato in maniera indelebile una sorta di nuovo Rinascimento dove
tutte le arti concorrevano a quelli che oggi possiamo definire
cambiamenti epocali.
A partire dal Futurismo, l’Italia si colloca al centro della scena internazionale.
Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958), fondatore e attivista di tale movimento è il soggetto principalmente indagato in questa mostra, nel sessantesimo anniversario della morte; con opere che vanno dagli anni Venti a metà dei Quaranta, lo spettatore si troverà proiettato in un contesto storico, sociale e artistico che ha modificato il pensiero e il costume del popolo italiano.
All’interno delle prestigiose sale del palazzo, a fianco alle opere di Giacomo Balla trovano spazio testimonianze artistiche di altri protagonisti di quella porzione di secolo: dalle vedute di Giorgio De Chirico alle composizioni di Filippo De Pisis, passando dalle nature morte di Giorgio Morandi ai “figurini” di Severini, il tutto contestualizzato dalle “propagande” sironiane.
In mostra circa 30 lavori tutti provenienti da importanti collezioni private esposti per la prima volta nel cuore della Toscana.
A partire dal Futurismo, l’Italia si colloca al centro della scena internazionale.
Giacomo Balla (Torino, 1871 – Roma, 1958), fondatore e attivista di tale movimento è il soggetto principalmente indagato in questa mostra, nel sessantesimo anniversario della morte; con opere che vanno dagli anni Venti a metà dei Quaranta, lo spettatore si troverà proiettato in un contesto storico, sociale e artistico che ha modificato il pensiero e il costume del popolo italiano.
All’interno delle prestigiose sale del palazzo, a fianco alle opere di Giacomo Balla trovano spazio testimonianze artistiche di altri protagonisti di quella porzione di secolo: dalle vedute di Giorgio De Chirico alle composizioni di Filippo De Pisis, passando dalle nature morte di Giorgio Morandi ai “figurini” di Severini, il tutto contestualizzato dalle “propagande” sironiane.
In mostra circa 30 lavori tutti provenienti da importanti collezioni private esposti per la prima volta nel cuore della Toscana.
L’esposizione, fortemente voluta dall’amministrazione comunale di San Miniato, a ingresso libero, resterà aperta fino al 15 aprile 2018, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, il sabato e la domenica dalle 11 alle 18.
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