Come abbiamo annunciato quando è stato presentato il programma del C.R.A. 2014/15, verrà editata quanto prima (dipende da quando entreremo in possesso della sede) una Fanzine dal titolo
"CARNE DA MACELLO"
Sarà edita in un numero limitato di copie, tutte numerate e firmate.
Sarà edita in un numero limitato di copie, tutte numerate e firmate.
"Carne da macello" o "Carne da cannone" era una tipica espressione che in passato, si attribuiva ai soldati di un chessivoglia esercito, obbligati a compiere una missione suicida.
La scelta del titolo è ovviamente frutto di una naturale necessità di provocare.
La cultura oggi è dai più considerata "carne da macello".
In molti, si riempiono la bocca con la parola "cultura" all'occorrenza, ma sono disposti a sacrificarla e rinnegarla immediatamente dopo.
Il nostro fare cultura sarà anche questo!
La scelta del titolo è ovviamente frutto di una naturale necessità di provocare.
La cultura oggi è dai più considerata "carne da macello".
In molti, si riempiono la bocca con la parola "cultura" all'occorrenza, ma sono disposti a sacrificarla e rinnegarla immediatamente dopo.
Il nostro fare cultura sarà anche questo!
Nel frattempo, per chi non conoscesse il "concetto di Fanzine" ecco una semplicissima spiegazione "tratta" da Wikipedia...
FANZINE
"Il termine inglese fanzine nasce dalla contrazione delle parole fan (da fanatic, appassionato) e magazine (rivista), e può essere tradotto in italiano come rivista amatoriale.
Indica le riviste non professionale e/o non ufficiali, realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno culturale (quali possono essere letteratura, musica, fumettistica, arte, ecc.) e rivolte a un pubblico specifico.
Indica le riviste non professionale e/o non ufficiali, realizzate da appassionati di qualche particolare genere o fenomeno culturale (quali possono essere letteratura, musica, fumettistica, arte, ecc.) e rivolte a un pubblico specifico.
Il termine venne coniato nell'ottobre 1940 per una fanzine di fantascienza da Russ Chauvenet, che per primo lo ha reso popolare nel circuito del fandom di fantascienza, da dove è stato poi preso e adottato da altri generi.
Normalmente gli editori, direttori e redattori degli articoli o gli
autori delle illustrazioni delle fanzine, non ricevono alcun compenso
finanziario. Le fanzine circolano infatti gratuitamente o per un prezzo
nominale, al fine di ammortizzare le spese di spedizione o di
produzione. Vengono spesso scambiate con pubblicazioni similari o date
in cambio di contributi, articoli o commenti, pubblicati sulle stesse.
Alcune fanzine si sono in seguito evolute in pubblicazioni professionali (talvolta chiamate prozine - contrazione di professional fanzine)
e molti scrittori professionisti hanno iniziato scrivendo sulle
fanzine. Alcuni di essi anzi, hanno continuato a scrivere e produrre
fanzine anche in seguito alla loro affermazione come professionisti.
LA STORIA
L'origine delle pubblicazioni amatoriali è oscura, se ne può tuttavia trovare traccia nei gruppi letterari statunitensi del XIX secolo, che ad un certo punto si riunirono nell'Amateur Press Association e che pubblicavano tramite stampa amatoriale raccolte di racconti, poesia e saggi.
Diffuse nel mondo del fumetto, della musica e della letteratura, le fanzine sono nate negli anni venti e trenta negli Stati Uniti come una delle prima espressioni del mondo degli appassionati della fantascienza, il cosiddetto fandom. Non sono rari i casi di fanzine
che hanno successo al punto da fare il salto e diventare riviste
professionali; nel mondo della fantascienza è il caso ad esempio della
fanzine inglese Novae Terrae che negli anni sessanta cambierà nome in New Worlds, diventando la rivista leader del movimento letterario della New Wave, che rivoluzionerà la fantascienza con autori come Michael Moorcock e James Ballard.
Anche in Italia le prime fanzine nascono dal mondo della fantascienza, negli anni sessanta. La più antica che si ricordi è Futuria Fantasia, fondata dal futuro regista Luigi Cozzi. Sulle fanzine esordiscono e si fanno le ossa molti dei critici e degli scrittori italiani di fantascienza.
Sempre negli anni sessanta la fanzine diventa strumento di stampa dell'underground musicale e quindi del movimento Hippy.
Numerose sono le riviste amatoriali ciclostilate di stampo
psichedelico, quando non dichiaratamente politico che vedono la luce nel
periodo attorno al '68.
Ma è con il movimento punk, negli anni settanta, che la fanzine assume un suo status di vera e propria stampa indipendente in forma amatoriale: le fanzine, al motto di do it yourself (fai da te), pubblicano recensioni e interviste di dischi e concerti ignorati dalla stampa musicale ufficiale.
Durante i successivi decenni, tale fenomeno si espande anche a tutte
le altre scene musicali, ma anche ad altri fenomeni: molteplici sono le
fanzine che trattano i più svariati argomenti, come fumetti,
narrativa, cinema amatoriale, tifo organizzato e via dicendo. Ogni tipo
di realtà, che non trova spazio, vuoi per reali limiti artistici degli
autori, vuoi per cieca ottusità degli editori, nella cosiddetta editoria
mainstream, si realizza imboccando la strada dell'autoproduzione. Non ultimo un filone artistico che proprio nella diffusione postale trova la sua ragione d'essere: la mail art.
LE TECNICHE DI STAMPA
È interessante seguire anche l'evoluzione dei mezzi di stampa
utilizzati per la realizzazione delle fanzine, che venendo stampate
generalmente in tiratura limitata (da qualche decina ad un massimo di
mille copie) non avevano accesso alle tecniche di stampa tradizionali.
Le prime pubblicazioni amatoriali ottocentesche, prodotte dai gruppi facenti capo alla Amateur Press Association, venivano stampate manualmente attraverso la tecnica della xilografia.
Parallelamente al progresso delle tecnologie di stampa, anche la
tecnologia delle fanzine progredì. Le prime fanzine erano scritte a mano
o a macchina e stampate usando sistemi di riproduzione primitivi, quali
ad esempio la stampa a spirito o il Poligrafo.
Di questo tipo di pubblicazione ne venivano prodotte un numero di copie
molto ridotto e di conseguenza la loro circolazione era estremamente
limitata.
L'uso del ciclostile consentì un grosso salto in avanti dell'editoria amatoriale, fino agli anni ottanta,
infatti, questo è stato il sistema di stampa più economico,
diffusissimo nonostante la bassa qualità che poteva garantire. Il crollo
dei prezzi della xerografia (ovvero delle fotocopie) portò alla nascita di fanzine di migliore qualità grafica fin dalla fine degli anni settanta e ne aumentò maggiormente la velocità di realizzazione e di conseguenza ne rese la produzione ancora più semplice.
Con l'avvento del computer e dei software di grafica e impaginazione,
la realizzazione delle pubblicazioni amatoriali è stata maggiormente
agevolata, rendendole talvolta quasi indistinguibili dalle riviste
professionali.
Dalla fine degli anni novanta le fanzine tradizionali stampate su carta hanno cominciato a cedere il passo alla cosiddette webzine o e-zine, che sono più facili da produrre, non richiedendo alcun impegno economico nella stampa, e la diffusione attraverso Internet
ne consentono una ampia diffusione, a livello praticamente globale.
Nonostante ciò alcune fanzine stampate vengono ancora prodotte, sia per
una più agevole lettura, sia per raggiungere persone che non hanno
accesso alla rete.
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