La nostra Associazione fra i promotori della prossima mostra di Elisa Zadi a Pisa
ELISA ZADI
"Loro, L'Io, Gli Altri - situazioni e cose sospese"
a cura di Marco Palamidessi
Venerdì 21 ottobre alle ore 17, nel Salone degli Dei di Palazzo Franchetti a Pisa, avrà luogo l’inaugurazione della personale di Elisa Zadi dal titolo “Loro, l’Io, gli Altri – situazioni e cose sospese” a cura di Marco Palamidessi.
La mostra si pregia della partecipazione del Consorzio di Bonifica Basso Valdarno, promotore dell'evento, del patrocinio del Comune di Pisa e di quello del Centro Raccolta Arte di San Miniato.
La mostra intende indagare, attraverso un'attenta e mirata selezione di dipinti, il rapporto fra l'Io e la figura dell'artista e tutto ciò che li circonda, alla volta dell'emersione di emozioni e sentimenti inattesi, scaturiti dalle umane dinamiche eppure così raramente sondati o conosciuti. Chiamato ad avvicinarsi, l'osservatore entrerà in contatto con gli autoritratti, frutti figurativi derivanti dall'indagine pittorico-introspettiva che molto ha contribuito a definire la personalità di Elisa Zadi nel panorama artistico attuale, con gli oggetti e le cose del quotidiano, stabilendo con essi, se vorrà, una fondamentale relazione conoscitiva, avendo infine una preziosa occasione di confrontarsi con se stesso. Le figure, così come gli oggetti, sono gli assoluti protagonisti delle tele, pressochè prive di spazialità, che scaturiscono da una sospensione metafisica come da una sorta di rivalsa del soggetto sul contesto, creando un’atmosfera assoluta e sospesa. Le opere di grande formato si articolano in dittici e trittici, ritmando lo spazio e alternandosi con lavori più piccoli, che vanno a creare un silenzioso racconto dell’esistenza. In alcune tele come “Contaminazioni” possiamo percepire l’alienazione dell’individuo, divisa fra il quotidiano, la tecnologia e l’inquinamento urbano; incastonata fra questi elementi, la figura umana si trova presente eppur distante da ogni cosa: una sorta di riflessione illuminata e illuminante sulla situazione esistenziale contemporanea.
L'esposizione è ideata appositamente per Palazzo Franchetti: sede del Consorzio 4 Basso Valdarno, giunge a noi dopo una lunga storia che ha attraversato le fasi medievale e tardo rinascimentale con numerose successioni, mutamenti di tipologia costruttiva e accorpamenti di case contigue, fino all’unificazione finale ad opera dei fratelli Franchetti, che ha restituito e donato alla città di Pisa la facciata ottocentesca che vediamo oggi.
Gli splendidi affreschi cinquecenteschi che arricchiscono la Sala delle Ninfe al piano terra e il Salone degli Dei al piano nobile sono opera di Agostino Ghirlanda, mentre sulla volta della scalinata di accesso al primo piano è possibile ammirare le decorazioni “a grottesche”. Nell’ampio giardino, l’unico che si affaccia sul Lungarno, una recente campagna di scavi ha portato alla luce il pavimento di quella che dovrebbe essere stata la casa del Conte Ugolino della Gherardesca di dantesca memoria (atti notarili testimoniano che, secondo la leggenda, quell’edificio sarebbe stato demolito con “l’applicazione solita del sale”), silos per la conservazione del grano, alcune ghiacciaie che testimoniano un fiorente commercio in città e numerosi interessanti reperti.
“Loro, l’Io, gli Altri – situazioni e cose sospese” sarà visitabile, a ingresso libero, fino al 28 ottobre, rispettando i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 15 alle 17.
ELISA ZADI
"Loro, L'Io, Gli Altri - situazioni e cose sospese"
a cura di Marco Palamidessi
Venerdì 21 ottobre alle ore 17, nel Salone degli Dei di Palazzo Franchetti a Pisa, avrà luogo l’inaugurazione della personale di Elisa Zadi dal titolo “Loro, l’Io, gli Altri – situazioni e cose sospese” a cura di Marco Palamidessi.
La mostra si pregia della partecipazione del Consorzio di Bonifica Basso Valdarno, promotore dell'evento, del patrocinio del Comune di Pisa e di quello del Centro Raccolta Arte di San Miniato.
La mostra intende indagare, attraverso un'attenta e mirata selezione di dipinti, il rapporto fra l'Io e la figura dell'artista e tutto ciò che li circonda, alla volta dell'emersione di emozioni e sentimenti inattesi, scaturiti dalle umane dinamiche eppure così raramente sondati o conosciuti. Chiamato ad avvicinarsi, l'osservatore entrerà in contatto con gli autoritratti, frutti figurativi derivanti dall'indagine pittorico-introspettiva che molto ha contribuito a definire la personalità di Elisa Zadi nel panorama artistico attuale, con gli oggetti e le cose del quotidiano, stabilendo con essi, se vorrà, una fondamentale relazione conoscitiva, avendo infine una preziosa occasione di confrontarsi con se stesso. Le figure, così come gli oggetti, sono gli assoluti protagonisti delle tele, pressochè prive di spazialità, che scaturiscono da una sospensione metafisica come da una sorta di rivalsa del soggetto sul contesto, creando un’atmosfera assoluta e sospesa. Le opere di grande formato si articolano in dittici e trittici, ritmando lo spazio e alternandosi con lavori più piccoli, che vanno a creare un silenzioso racconto dell’esistenza. In alcune tele come “Contaminazioni” possiamo percepire l’alienazione dell’individuo, divisa fra il quotidiano, la tecnologia e l’inquinamento urbano; incastonata fra questi elementi, la figura umana si trova presente eppur distante da ogni cosa: una sorta di riflessione illuminata e illuminante sulla situazione esistenziale contemporanea.
L'esposizione è ideata appositamente per Palazzo Franchetti: sede del Consorzio 4 Basso Valdarno, giunge a noi dopo una lunga storia che ha attraversato le fasi medievale e tardo rinascimentale con numerose successioni, mutamenti di tipologia costruttiva e accorpamenti di case contigue, fino all’unificazione finale ad opera dei fratelli Franchetti, che ha restituito e donato alla città di Pisa la facciata ottocentesca che vediamo oggi.
Gli splendidi affreschi cinquecenteschi che arricchiscono la Sala delle Ninfe al piano terra e il Salone degli Dei al piano nobile sono opera di Agostino Ghirlanda, mentre sulla volta della scalinata di accesso al primo piano è possibile ammirare le decorazioni “a grottesche”. Nell’ampio giardino, l’unico che si affaccia sul Lungarno, una recente campagna di scavi ha portato alla luce il pavimento di quella che dovrebbe essere stata la casa del Conte Ugolino della Gherardesca di dantesca memoria (atti notarili testimoniano che, secondo la leggenda, quell’edificio sarebbe stato demolito con “l’applicazione solita del sale”), silos per la conservazione del grano, alcune ghiacciaie che testimoniano un fiorente commercio in città e numerosi interessanti reperti.
“Loro, l’Io, gli Altri – situazioni e cose sospese” sarà visitabile, a ingresso libero, fino al 28 ottobre, rispettando i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13, martedì e giovedì dalle 15 alle 17.
Per informazioni rivolgersi al 3470680242 o al 348-0932563.
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